Etna, terremoto di magnitudo 4.8 a nord di Catania, danni e dieci feriti lievi


Fonte: Ansa

Alle 3:19 con ipocentro a solo 1 km di profondità. Crolli in abitazioni e chiese. Chiuso un tratto dell’A18

Sono 10 le persone rimaste ferite, in maniera non grave, per i danni provocati dalla scossa di magnitudo 4.8 alle 3:19 sull’Etna. Tracciato un primo bilancio provvisorio dei danni, con i crolli di muri e case e danni a chiese, soprattutto a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, e della chiusura a scopo precauzionale del tratto tra Acireale e Giarre dell’autostrada A18 Catania-Messina, per lesioni presenti sull’asfalto della carreggiata vicino ad Acireale.

Fra l’altro, oltre ai due registrati nella casa di Fleri, nella stessa frazione di Zafferana Etnea un 80enne è stato estratto da soccorritori dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un’ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano. A Pennisi si sono registrati dei crolli nella chiesa del paese, ma senza danni alle persone. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli ‘ospiti’: la struttura presenta delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi.

“Siamo vivi per miracolo”, ripete una famiglia di 4 persone – madre, padre e due figli – dopo che le pareti della loro casa sono crollate. Sono due i feriti in maniera lieve: escoriazioni e un po’ di sangue. “Eravamo a letto – raccontano -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie”.

I paesi maggiormente colpiti sono Zafferana Etnea (con la frazione di Fleri), Acireale (con la frazione di Pennisi), Aci Sant’AntonioAci CatenaAci Bonaccorsi e Santa Venerina. Il sisma ha danneggiato anche la Chiesa madre di Aci Sant’Antonio. Sono circa 15 le abitazioni private danneggiate a Santa Venerina. Intanto il capo del Dipartimento della protezione civile nazionale Angelo Borrelli e il prefetto di Catania Claudio Sammartino sono in volo con un elicottero nelle zone colpite dal terremoto per un sopralluogo dall’alto.

Il sisma ha danneggiato anche la chiesa di Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale. Crollati il campanile e la statua di Sant’Emidio, venerato perché ritenuto il protettore dei terremoti.

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a solo 1 km di profondità ed epicentro vicino ai comuni di Viagrande e Trecastagni. Gente in strada, soprattutto famiglie con bambini piccoli, nei paesi vicini all’epicentro. Aperte scuole e palestre comunali per accogliere le persone che non possono o non vogliono rientrare nella propria casa, perché inagibile o per paura.

Il terremoto è stato leggermente avvertito anche a Taormina, nel Siracusano e nel Ragusano.

Nelle ultime ore l’Etna ha fatto registrare un’ulteriore impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni, segnale della presenza di grande ‘energia’ e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell’edificio vulcanico.

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